Al liceo Gobetti e al tecnico Volta, alle porte di Firenze, gli studenti che avevano occupato
la loro scuola, facendo anche dei danni, potranno avere fra qualche anno un
ricordo positivo: quello di adulti che hanno fatto il loro mestiere, aiutandoli
quindi a crescere.
Troppo spesso, volenti o nolenti, insegnanti, dirigenti
e le stesse forze dell’ordine danno ai ragazzi messaggi che hanno l’effetto di confonderli e
disorientarli su ciò che si può e ciò che non si può fare. Qui invece, a quanto
riferisce il “Corriere fiorentino”, è stato segnato un confine netto. Si sono
visti “professori che annotavano su un foglietto di carta a quadretti i nomi
degli studenti indisciplinati”; una preside che dichiara senza giri di parole “Identificheremo
gli altri responsabili e avranno la stessa sorte dei loro amici” (sei sono già
stati sospesi); e i carabinieri che fotografano per l’identificazione gli
studenti, mentre non pochi loro colleghi si sono in passato limitati a esortare
gli occupanti a “fare i bravi”. (GR)
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