Teresa:
La
situazione, già pesante, si è ulteriormente aggravata con la "liberalizzazione"
delle licenze; mi trovo ad abitare nel centro storico di un paese di circa 12.000
abitanti, sulla cui piazza principale nel giro di nemmeno 50 metri insistono 7
bar e una pizzeria... e le mie camere da letto ... su uno di questi... Credo
che il problema principale sia nel fatto che le amministrazioni comunali non
rispondono mai, giuridicamente parlando, dell'omissione di controllo sulle continue
violazioni da parte degli esercenti, cosa che non avviene nemmeno da parte
delle forze dell'ordine eventualmente chiamate, naturalmente sempre impegnate
in qualcosa di più importante e da cui non sono stata mai corrisposte
multe, unica sanzione che a mio parere funziona meglio. Dovremmo promuovere una
proposta di legge perché lo siano...credo anche che, la nostra situazione sia
assimilabile ad una vera e propria "tortura" condannata dalla
Convenzione di Ginevra sul trattamento dei detenuti di guerra....perché anche noi
siamo condannati a vivere una vita di "prigionieri" certo civili, e
non militari, da parte delle nostre amministrazioni che, risultano conniventi
con le violazioni degli esercenti. Tra il diritto alla salute (perché di questo
si parla quando si richiama da parte della Costituzione il diritto al riposo) e
il diritto "all'iniziativa economica" sempre richiamata in questi
casi, ma che nulla centra, per la stessa Costituzione dovrebbe sempre prevalere
la nostra... la mia situazione è analoga al primo scrivente...ci si addormenta
male verso le tre di mattina e ci si sveglia peggio, verso le cinque...
Nanni. Aderisco con entusiasmo e convinzione. Non sopporto che il nostro paese,
fra quelli a più alto tasso di analfabetismo musicale ( ma che si vanta
di essere tra quelli più "musicali" della terra, una
"rendita" che nasce da una storia musicale
certamente di eccellenza), trasformi la musica in caciara imposta e assordante
e l'atto dell'ascolto, che dovrebbe essere libero per eccellenza, come una
condanna senza appello.
Mariapina. Aderisco. Vivo
in una città da sempre governata dalla destra, che "utilizza" il
centro storico abitato per iniziative quali la pista del ghiaccio, la boxe, la
pallacanestro, la maratona, la staffetta… il tutto con un'amplificazione da
concerto, aggiungo che quest'anno tale iniziativa va dal 20/06. al 26/07 , per
tutti i venerdì sabato domenica. Sto pensando di vendere la mia casa,
che amo.
Fabrizio. Esistono forme di inquinamento acustico micidiali,
direttamente proporzionali negli effetti alla delicatezza del contesto.
Quest'estate non mi è mai capitato di andarci, nel tratto della valle dell'Adda
fra la centrale idroelettrica monumentale di Trezzo e le conche dette
leonardesche, che rassicuravano la navigabilità anche delle rapide del fiume.
Un paesaggio maestoso, dove già un eccesso di affollamento domenicale di pedoni
e ciclisti dà un pochino fastidio, come fastidio danno i (pochi e piccoli)
incroci con la viabilità automobilistica, e relative colonie di chioschi,
cartacce, capannelli ridanciani innocenti ma casinari. Ma c'è qualcosa di
peggio, e micidiale: la colonia estiva dei bambini, con un impatto peggio di
una centrale nucleare. L'impatto è la voce dell'animatore, che urla come un
ossesso per tutto il giorno attraverso un megafono, facendosi sentire per tutta
la valle del fiume: "Adesso andiamo tutti di là. E tu Tonino smettila di
scherzare Elio che poi si offende e ti dà un pugno, ahahaha!" eccetera.
Siamo in un'epoca di smartphones, uno straccio di telefonino ce l'hanno tutti
quanti, bambini piccoli inclusi: a quando la smart-colonia? A quando un po' di
silenzio (relativo) in tutti i posti dove si va, appunto, per non stare
costantemente in discoteca, o in fabbrica, o in un centro commerciale
risuonante di musichette pubblicitarie?
Alessandra. vorrei aggiungermi al coro di
proteste nei confronti del rumore, soprattutto della musica imposta.Che faccia
parte di un preciso disegno politico progetto per rimbambire i cittadini
di questo paese? Ne sono ormai convinta. I centri commerciali sono stati i
primi a somministrare questa medicina purgativa ma i bar, le palestre, gli
stabilimenti balneari, le farmacie dotate di tv come le stazioni
ferroviarie...l'elenco s'è allungato fino ad arrivare al dentista! La dentista
di mia figlia imponeva ad un discreto volume, musicaccia commerciale a bambini
ed adulti. Oltre alle situazioni d'insofferenza provocate a mia figlia dalla
terapia ortodontica e all'inefficacia della cura la musica imposta è stato il
motivo in più che m'ha fatto cambiare dentista.
Altro episodio accaduto
2 anni fa: porto mia figlia di 8 anni in una palestra dotata di piscinetta per
bimbi ignorando che sia dotata di diversi maxischermi che
diffondono musica commerciale ad alto volume. Noi genitori
per l'ora d'attesa in una saletta costretti a
"deliziarci": io, non sapendo maneggiare il macchinario stacco la
spina. Vengo redarguita dal personale la volta dopo. Fine delle lezioni
in piscina.
Lucia. Ho reiteratamente protestato sia mediante scritti che recandomi personalmente presso gli uffici comunali competenti della mia città ( La Spezia)
Lucia. Ho reiteratamente protestato sia mediante scritti che recandomi personalmente presso gli uffici comunali competenti della mia città ( La Spezia)
La posizione
del Sindaco e della giunta attuale della Spezia è la seguente:
-è da questo
anno in vigore una delibera con la quale si consente l'apertura dei locali con
dehors e musica fino alle 2 di notte tutti i Venerdì e Sabato in tutto
l'anno nonché numerose notti bianche in centro citta
- è prassi
che il Sindaco e i suoi uffici autorizzino in deroga ai limiti orari e di
decibel manifestazioni musicali o iniziative commerciali o benefiche (con
musica) in centro città in tutto l'anno in qualsiasi orario o giorno
- nel periodo
estivo Giugno-Agosto vengono sistematicamente messe in calendario in diversi
giorni della settimana numerose manifestazioni musicali ad elevata
rumorosità ( esclusivamente musica Rock, Metal e Jazz) sia in un zona della
città denominata "Pinetina" ritenuta lungomare, ma effettivamente in
centro città e adiacente abitazioni, sia in diverse piazze del centro città
( collegarsi
al sito internet Comune La Spezia alle voci "Estate Spezzina" e
"Spazio BOSS")
-i gruppi
musicali o singoli giovani musicisti hanno tutto l’anno messo a disposizione
gratuitamente un intero edificio scolastico “Dialma Ruggero” per attività
culturali, manifestazioni culturali, conferenze e
-i cittadini hanno
fatto numerosi esposti e ricorrono al momento a vari numeri 112, 113 etc dai
quali si risponde molto cortesemente che non hanno margine di azione e facendo
riferimento alle delibere o disposizioni comunali di cui sopra
Ovviamente
quanto sopra a spese di disturbo sonoro ed economico dei cittadini.
Giovanni. Non mi sembra vero che qualcuno abbia deciso di prendere posizione conto la 'musica obbligatoria' che ci circonda in ogni momento della vita: vi sono riconoscente! Credevo fosse una mia battaglia solitaria e persa in partenza. Sono un musicologo, per la precisione un 'etnomusicologo', e alla musica ho dedicato buona parte della mia vita, scrivendo innumerevoli articoli e qualche libro (il prossimo in inglese ancora non è uscito)... eppure, la musica oggi quasi non la sopporto più: immagino che possiate immaginare i motivi per i quali ho maturato quest'atteggiamento (odio soprattutto il disturbo nei mezzi pubblici, dove non si riesce più a leggere una riga o anche a pensare alle proprie cose senza essere interrotti dalle sigle dei cellulari o dagli odiosi ambulanti con amplificatori a tutto volume (per non parlare della 'musica' sulle banchine (mi riferisco qui alla metropolitana di Roma): e a dirlo sono proprio io... che mi sono occupato di musicisti itineranti (i 'posteggiatori' napoletani!). Non sono un personaggio famoso ma se la mia firma può servire aggiungetela senz'altro e inoltre, consideratemi a disposizione in qualsiasi modo per questa sacrosanta battaglia... tenetemi aggiornato e grazie ancora!
Giacinta. Sono costretta a subire gli abusi di un pub/discoteca/ristorante aperto qualche anno fa sotto casa mia al lago Albano. Dopo aver denunciato al Dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio e al Difensore Civico del Lazio le inadempienze del comune di Castelgandolfo (che però non ha mai risposto alle loro lettere), ho presentato un esposto ai carabinieri, raccontando tutta la vicenda. Poco tempo fa il comandante della stazione mi ha detto aver personalmente monitorato in borghese la situazione (non da casa mia, però, ma dalla strada), che il rumore del locale non è eccessivo e che non posso chiamare sempre il 112. Faccio presente che stanotte a mezzanotte e venti la pattuglia intervenuta a casa mia era di tutt'altro parere, tanto che si è recata dal gestore del locale per chiedere di abbassare il volume. Faccio notare anche che il lago è un anfiteatro naturale e quello che si sente per strada è ben diverso da quello che si sente all'interno. Morale della favola, sono una povera donna che esagera e quindi l'esposto sarà inviato in procura, ma con questo bel biglietto di accompagnamento dei carabinieri, ossia "il rumore non è eccessivo". Premesse le leggi nazionali in materia di rumore e il piano di zonizzazione di Castelgandolfo (dalle 22, 42 decibel), quello che mi sconcerta è il fatto che un cittadino che reclama il proprio diritto al sonno viene preso per matto e un locale che non rispetta la legge invece ha tutta la comprensione dei carabinieri perché deve lavorare. Il comandante è stato chiaro: è convinto che per me l'unica soluzione sia che il locale chiuda (che poi, guarda caso, è anche quello che vanno ripetendo come un mantra i gestori del locale). Ho tentato di rispondere che invece vorrei solo che venisse rispettata la legge, ma è stato inutile. Ha ribadito che devo essere elastica e tollerare quelli che chiama "momenti di goliardia" (schiamazzi dei clienti in giardino fino alle 3/4 di notte) oppure qualche decibel in più. Sono infuriata e anche amareggiata. Da 7 anni si ripete sempre la solita storia: i diritti del locale valgono più dei miei. Quindi, a questo punto sono condannata a subire musica e schiamazzi. Ora, per quella che è la mia esperienza, ho riscontrato una grande confusione (uso questo termine per essere gentile) riguardo all'applicazione delle norme anti-rumore da parte delle varie istituzioni. In sostanza, è facilissimo eludere la legge anche con il beneplacito delle istituzioni, come nel mio caso. Il comandante dei carabinieri ha decretato che il "rumore non è eccessivo" e il mio esposto vale meno di carta straccia (è ovvio che il magistrato, nel qual caso volesse intervenire, sentirà il parere dei carabinieri). Insomma, cosa può fare ancora un cittadino che si trova nella mia situazione? Niente, purtroppo, a parte cambiare casa (la causa civile non la prendo in considerazione perché avrebbe tempi lunghissimi e esito molto incerto, considerato che il locale che mi molesta è quasi l'alma mater di quanti, nella mia zona, operano nel settore della giustizia). Per questo motivo, visto che non posso rimanere in silenzio, chiedo ospitalità sul vostro blog per raccontare la mia storia.
Giovanni. Non mi sembra vero che qualcuno abbia deciso di prendere posizione conto la 'musica obbligatoria' che ci circonda in ogni momento della vita: vi sono riconoscente! Credevo fosse una mia battaglia solitaria e persa in partenza. Sono un musicologo, per la precisione un 'etnomusicologo', e alla musica ho dedicato buona parte della mia vita, scrivendo innumerevoli articoli e qualche libro (il prossimo in inglese ancora non è uscito)... eppure, la musica oggi quasi non la sopporto più: immagino che possiate immaginare i motivi per i quali ho maturato quest'atteggiamento (odio soprattutto il disturbo nei mezzi pubblici, dove non si riesce più a leggere una riga o anche a pensare alle proprie cose senza essere interrotti dalle sigle dei cellulari o dagli odiosi ambulanti con amplificatori a tutto volume (per non parlare della 'musica' sulle banchine (mi riferisco qui alla metropolitana di Roma): e a dirlo sono proprio io... che mi sono occupato di musicisti itineranti (i 'posteggiatori' napoletani!). Non sono un personaggio famoso ma se la mia firma può servire aggiungetela senz'altro e inoltre, consideratemi a disposizione in qualsiasi modo per questa sacrosanta battaglia... tenetemi aggiornato e grazie ancora!
Giacinta. Sono costretta a subire gli abusi di un pub/discoteca/ristorante aperto qualche anno fa sotto casa mia al lago Albano. Dopo aver denunciato al Dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio e al Difensore Civico del Lazio le inadempienze del comune di Castelgandolfo (che però non ha mai risposto alle loro lettere), ho presentato un esposto ai carabinieri, raccontando tutta la vicenda. Poco tempo fa il comandante della stazione mi ha detto aver personalmente monitorato in borghese la situazione (non da casa mia, però, ma dalla strada), che il rumore del locale non è eccessivo e che non posso chiamare sempre il 112. Faccio presente che stanotte a mezzanotte e venti la pattuglia intervenuta a casa mia era di tutt'altro parere, tanto che si è recata dal gestore del locale per chiedere di abbassare il volume. Faccio notare anche che il lago è un anfiteatro naturale e quello che si sente per strada è ben diverso da quello che si sente all'interno. Morale della favola, sono una povera donna che esagera e quindi l'esposto sarà inviato in procura, ma con questo bel biglietto di accompagnamento dei carabinieri, ossia "il rumore non è eccessivo". Premesse le leggi nazionali in materia di rumore e il piano di zonizzazione di Castelgandolfo (dalle 22, 42 decibel), quello che mi sconcerta è il fatto che un cittadino che reclama il proprio diritto al sonno viene preso per matto e un locale che non rispetta la legge invece ha tutta la comprensione dei carabinieri perché deve lavorare. Il comandante è stato chiaro: è convinto che per me l'unica soluzione sia che il locale chiuda (che poi, guarda caso, è anche quello che vanno ripetendo come un mantra i gestori del locale). Ho tentato di rispondere che invece vorrei solo che venisse rispettata la legge, ma è stato inutile. Ha ribadito che devo essere elastica e tollerare quelli che chiama "momenti di goliardia" (schiamazzi dei clienti in giardino fino alle 3/4 di notte) oppure qualche decibel in più. Sono infuriata e anche amareggiata. Da 7 anni si ripete sempre la solita storia: i diritti del locale valgono più dei miei. Quindi, a questo punto sono condannata a subire musica e schiamazzi. Ora, per quella che è la mia esperienza, ho riscontrato una grande confusione (uso questo termine per essere gentile) riguardo all'applicazione delle norme anti-rumore da parte delle varie istituzioni. In sostanza, è facilissimo eludere la legge anche con il beneplacito delle istituzioni, come nel mio caso. Il comandante dei carabinieri ha decretato che il "rumore non è eccessivo" e il mio esposto vale meno di carta straccia (è ovvio che il magistrato, nel qual caso volesse intervenire, sentirà il parere dei carabinieri). Insomma, cosa può fare ancora un cittadino che si trova nella mia situazione? Niente, purtroppo, a parte cambiare casa (la causa civile non la prendo in considerazione perché avrebbe tempi lunghissimi e esito molto incerto, considerato che il locale che mi molesta è quasi l'alma mater di quanti, nella mia zona, operano nel settore della giustizia). Per questo motivo, visto che non posso rimanere in silenzio, chiedo ospitalità sul vostro blog per raccontare la mia storia.