Mario Pirani torna a parlare di
scuola, come ha fatto tante volte meritoriamente: valutazione, mancanza di
ispettori in Italia, selezione in base al merito nelle iscrizioni a scuole
superiori con eccesso di iscritti. Con l’occasione chiarisce correttamente che
il Manifesto dei 500, da lui criticato nella scorsa “Linea di confine”, non ha
niente a che fare con il Gruppo di Firenze. A proposito della nostra opinione
sul “concorsaccio” di Berlinguer, il passaggio che ne parla è tuttavia
risultato poco chiaro, tanto da far pensare erroneamente che il nostro giudizio
sull’iniziativa di Berlinguer sia positivo. Essere favorevoli alla valutazione
dei docenti non significa però accettare qualsiasi modalità venga proposta. E
anche il retribuire di più chi fa lo stesso tipo di lavoro può innescare
dinamiche negative nel corpo docente, come ha dimostrato l’esperienza inglese. (GR)
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