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giovedì 18 luglio 2013
IL FALÒ DELLA LEGALITÀ
Che dietro ai silenzi di politici
più o meno illustri, di sindacalisti distaccati più o meno recalcitranti a
ritornare a scuola, di pedagogisti distratti rispetto ai nostri ripetuti
appelli sulla regolarità degli esami ci sia quello che denuncia Gramellini?
E cioè che siano pochi quelli capaci d'indignarsi per comportamenti gravi,
proprio perché sono molto diffusi. E si sa, in questo cataclisma di
populismo sudamericano da anni cinquanta in cui ci tocca vivere,
vallo a trovare, se non un ministro, almeno uno straccio di sottosegretario che
osi alzare il dito e magari dire in occasione degli esami di
stato "No, ragazzi, non si copia", perché se
copiate smentite tutte le vostre belle manifestazioni per la
legalità a cui i vostri docenti vi hanno stimolato a partecipare!
Ma come si fa a suonare la trombetta se si sa che copiano in molti e che a
stimolarli alla copiatura vi sono molti genitori e magari anche i docenti? Troppo
controproducente in termini di consenso alzare la voce e dire che certe
cose non si fanno perché se le si fanno questo marciume di vita incivile che
distrugge qualsiasi possibilità di futuro (civile), non cambierà mai. Così se
un incendio distrugge buona parte di una scuola meglio pensare subito che siano
stati dei terroristi, dei nemici del popolo e del progresso a farlo. Che
possano essere stati degli studenti, gaglioffi e già inclini alla
delinquenza, non era passato per la testa di nessuno; e Gramellini spiega
magistralmente il perché.(VV)