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CORRETTEZZA DEGLI ESAMI: NON È SOLO QUESTIONE DI TECNOLOGIA
Della lettera dell’Anp al Ministro con
cui Giorgio Rembado chiede in sostanza di fare tutto il possibile per evitare
che gli esami di Stato siano una barzelletta, i giornali e i siti web mettono
soprattutto in evidenza, specie nei titoli, la proposta di utilizzare i rilevatori
di cellulari e quella di vietare ai siti la pubblicazione in tempo reale di
traduzioni e soluzioni dei problemi. Ma, come giustamente fa notare il
presidente dell’Anp, c’è anche un altro versante, non meno decisivo: quello di
ridurre a zero la trascuratezza e l’indulgenza nei controlli di una parte dei
commissari. Cioè una questione di etica professionale, grande assente nel
dibattito pubblico sulla scuola, benché base indispensabile del suo buon
funzionamento. E lo diciamo avendo ricevuto in questi anni decine e decine di
testimonianze di colleghi che prendono sul serio il loro ruolo di pubblici ufficiali
nonché quello di educatori.
Viene poi valorizzata l’obbiezione finanziaria
del sito Skuola.net, che presuppone l’acquisto di un rilevatore per ogni classe
(spendendo dai 450 mila a 2 milioni e duecentomila euro), quando ne
basterebbero per cominciare uno o due per scuola; al cui acquisto potrebbero anche
provvedere gli istituti sede d’esame, con la possibilità di utilizzarli anche durante
l’anno. Venti o quaranta euro di esborso per la serietà della scuola se li
possono permettere persino le disastrate casse delle scuole italiane.
Lo stesso sito, come abbiamo già rilevato
ieri, considera poi sufficiente l’autoregolamentazione un po’ furbesca che
limiti il divieto di pubblicazione delle prove al “tempo minimo di consegna”; e
perché non fino al termine dell’orario d’esame?
Ne parlano tra gli altri “La
Repubblica”, con un servizio
di Corrado Zunino, e “QN”,
parecchio sbilanciato dalla parte di Skuola.it. (GR)
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