mercoledì 11 marzo 2015

FARAONE SULLE OCCUPAZIONI? È STATO EQUIVOCATO...

(Da "TuttoscuolaFOCUS") ___ È la sottosegretaria ai Beni culturali Francesca Barracciu a rispondere, in commissione Cultura della Camera, a una interrogazione di Forza Italia - a prima firma Antonio Palmieri - sulle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone ad un quotidiano nazionale sulle occupazione e le autogestioni.
"In via preliminare occorre precisare che si parte da un equivoco interpretativo di quella che è stata un'opinione circa il fenomeno delle occupazioni", ha premesso Barracciu, e in ogni caso "nell'articolo in questione è stata riferita un'esperienza personale che, in quanto tale, non dovrebbe essere sottoposta a giudizio e soprattutto non dovrebbe essere presa ad esempio per generiche strumentalizzazioni".
Tra le affermazioni riportate nell’interrogazione Palmieri aveva ricordato che “Faraone ha sostenuto che le occupazioni e le autogestioni scolastiche sono 'esperienze di grande partecipazione democratica' e che 'in alcuni casi sono più formative di ore passate in classe'”.
Il sottosegretario ha osservato che “le occupazioni e le autogestioni possano rappresentare anche occasioni formative nella misura in cui si traducano in momenti di confronto e di ascolto. Infatti simili contesti possono porre gli studenti in una situazione in cui sono chiamati a prendere posizione, e spesso è proprio questo che viene rimproverato ai giovani: non prendere decisioni e non assumersi responsabilità".
Lo stesso Faraone, ricorda Barracciu, ha peraltro ribadito che le occupazioni sono comunque illegali, asserendo che chi intende fare lezioni deve essere libero di farlo e soprattutto ha stigmatizzato ogni tipo di violenza e vandalismo perché “’La scuola è un bene comune: chi lo deturpa o - peggio - lo vandalizza si esclude dal confronto e merita solo la punizione più severa prevista dalle nostre leggi'".
Dunque per Barracciu "le affermazioni rilasciate, nel loro insieme, secondo le intenzioni del sottosegretario, intendevano principalmente sollevare, in sostanza, una questione fondamentale: gli studenti sono persone in grado di pensare, proporre, scegliere e organizzare iniziative, come dimostrano le esperienze positive di molte scuole che hanno realizzato autogestioni e cogestioni. Il loro protagonismo deve essere rispettato e promosso e in tal senso la scuola è chiamata a costruire contesti in cui la capacità di discutere e di creare le basi per un confronto venga sperimentata ed esercitata in concreto, nel rispetto delle regole democratiche e delle persone".  (6 marzo 2105)