(Da "TuttoscuolaFOCUS") ___ È la sottosegretaria ai Beni
culturali Francesca Barracciu a rispondere, in commissione Cultura della
Camera, a una interrogazione di Forza Italia - a prima firma Antonio Palmieri -
sulle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario all'Istruzione Davide
Faraone ad un quotidiano nazionale sulle occupazione e le autogestioni.
"In via preliminare occorre
precisare che si parte da un equivoco interpretativo di quella che è stata
un'opinione circa il fenomeno delle occupazioni", ha premesso
Barracciu, e in ogni caso "nell'articolo in questione è stata riferita
un'esperienza personale che, in quanto tale, non dovrebbe essere sottoposta a
giudizio e soprattutto non dovrebbe essere presa ad esempio per generiche
strumentalizzazioni".
Tra le affermazioni riportate
nell’interrogazione Palmieri aveva ricordato che “Faraone ha sostenuto che
le occupazioni e le autogestioni scolastiche sono 'esperienze di grande
partecipazione democratica' e che 'in alcuni casi sono più formative di ore
passate in classe'”.
Il sottosegretario ha osservato che “le
occupazioni e le autogestioni possano rappresentare anche occasioni formative
nella misura in cui si traducano in momenti di confronto e di ascolto. Infatti
simili contesti possono porre gli studenti in una situazione in cui sono
chiamati a prendere posizione, e spesso è proprio questo che viene rimproverato
ai giovani: non prendere decisioni e non assumersi responsabilità".
Lo stesso Faraone, ricorda Barracciu,
ha peraltro ribadito che le occupazioni sono comunque illegali, asserendo che
chi intende fare lezioni deve essere libero di farlo e soprattutto ha
stigmatizzato ogni tipo di violenza e vandalismo perché “’La scuola è un
bene comune: chi lo deturpa o - peggio - lo vandalizza si esclude dal confronto
e merita solo la punizione più severa prevista dalle nostre leggi'".
Dunque per Barracciu "le
affermazioni rilasciate, nel loro insieme, secondo le intenzioni del
sottosegretario, intendevano principalmente sollevare, in sostanza,
una questione fondamentale: gli studenti sono persone in grado di pensare,
proporre, scegliere e organizzare iniziative, come dimostrano le esperienze
positive di molte scuole che hanno realizzato autogestioni e cogestioni. Il
loro protagonismo deve essere rispettato e promosso e in tal senso la scuola è
chiamata a costruire contesti in cui la capacità di discutere e di creare le
basi per un confronto venga sperimentata ed esercitata in concreto, nel
rispetto delle regole democratiche e delle persone". (6 marzo 2105)