Marcello Dei, il sociologo
che ha dedicato alla scuola buona parte delle sue ricerche ed è noto per il
libro RAGAZZI SI COPIA. A lezione di imbroglio nelle
scuole italiane, ci ha inviato lo scambio
di lettere con un genitore a proposito dello svolgimento dei test Invalsi in
una scuola elementare, che pubblichiamo nelle parti essenziali, opportunamente
modificate per non rendere riconoscibili i protagonisti. Riprendiamo quindi il
tema, già trattato nei giorni scorsi, dell’assenza nella scuola italiana di
qualsiasi riflessione sull’etica professionale, i cui principi fondamentali non
dovrebbero mai essere sacrificati neppure alla più motivata delle battaglie, anche
perché non mancano i mezzi per farsi sentire, come ha dimostrato lo sciopero
del 5 maggio. Di particolare rilievo è il punto della responsabilità educativa,
anche attraverso i comportamenti, nei confronti degli allievi. Ma sarebbe forse
sufficiente prendere sul serio l’articolo 54 di quella Costituzione che in
tanti sbandierano di voler difendere a ogni costo. Dice: “I cittadini cui sono
affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle con disciplina ed onore”.
Gentile professor Dei,
ho letto la sua intervista su “La Repubblica” in cui Lei analizza il fenomeno del copiare tra gli studenti, ma anche il più misero fenomeno degli insegnanti che suggeriscono durante le prove Invalsi. Mia figlia frequenta la V elementare e ieri ha avuto il test di Italiano. Agli studenti dalla preparazione "più debole" era stata fatta qualche giorno prima una "moral suasion" da parte dell'insegnante per non farli venire a scuola nel giorno del test. L’insegnante di italiano aveva comunicato ai bambini che a causa dello sciopero previsto anche per il 6 maggio (sic), le date per le prove erano state spostate al 7 maggio per Italiano e l'8 maggio per matematica. La prova di Italiano si è svolta invece il 6 maggio, ma, grazie alla confusione generata e ai condizionamenti, all'appello mancava un terzo della classe, i meno preparati. La maestra che ha somministrato il questionario ha fornito anche venti risposte, soprattutto della parte grammaticale, praticamente esaudendo tutte le richieste di aiuto che i bambini avanzavano e andando anche oltre. Essendo la prova su test diversi, l'insegnante ha spostato di banco i bambini in modo che ogni allievo potesse avere accanto il compagno col medesimo test e ha lasciato che si confrontassero liberamente sulle risposte. Ha chiesto ai bambini di tenere per sé la cosa, di non farne menzione a casa, perché è illegale (!!!). Quale lezione si ricava da questo?
Gentile professor Dei,
ho letto la sua intervista su “La Repubblica” in cui Lei analizza il fenomeno del copiare tra gli studenti, ma anche il più misero fenomeno degli insegnanti che suggeriscono durante le prove Invalsi. Mia figlia frequenta la V elementare e ieri ha avuto il test di Italiano. Agli studenti dalla preparazione "più debole" era stata fatta qualche giorno prima una "moral suasion" da parte dell'insegnante per non farli venire a scuola nel giorno del test. L’insegnante di italiano aveva comunicato ai bambini che a causa dello sciopero previsto anche per il 6 maggio (sic), le date per le prove erano state spostate al 7 maggio per Italiano e l'8 maggio per matematica. La prova di Italiano si è svolta invece il 6 maggio, ma, grazie alla confusione generata e ai condizionamenti, all'appello mancava un terzo della classe, i meno preparati. La maestra che ha somministrato il questionario ha fornito anche venti risposte, soprattutto della parte grammaticale, praticamente esaudendo tutte le richieste di aiuto che i bambini avanzavano e andando anche oltre. Essendo la prova su test diversi, l'insegnante ha spostato di banco i bambini in modo che ogni allievo potesse avere accanto il compagno col medesimo test e ha lasciato che si confrontassero liberamente sulle risposte. Ha chiesto ai bambini di tenere per sé la cosa, di non farne menzione a casa, perché è illegale (!!!). Quale lezione si ricava da questo?
Lettera firmata
Gentile signor T.,
Gentile signor T.,
allo
squallore che lei racconta aggiungo una triste considerazione: l'Invalsi non
dice chiaro e tondo quante porcherie accadono, al massimo rileva dei
"comportamenti opportunistici". Per il ministro e il ministero il
problema fino a oggi è non esistito.
Quali sono gli argomenti della contestazione delle prove Invalsi? Mettiamo che siano obiettivi nobili come l'uguaglianza sociale. Vogliamo raggiungerli con la frode attraverso gli imbrogli organizzati del popolo dei furbi? Temo che se gli educatori premiano l'imbroglio, finiranno per allevare generazioni di evasori fiscali e di individui atti ad attività – diciamo così – disinvolte. A loro insaputa, s'intende. I dati delle prove Invalsi si possono utilizzare in vari modi, in Finlandia sono serviti per varare politiche di sostegno alle fasce sociali deboli.
Le invio un articoletto che ho terminato da poco e mestamente la saluto.
Marcello Dei
Gentile Professore,
Quali sono gli argomenti della contestazione delle prove Invalsi? Mettiamo che siano obiettivi nobili come l'uguaglianza sociale. Vogliamo raggiungerli con la frode attraverso gli imbrogli organizzati del popolo dei furbi? Temo che se gli educatori premiano l'imbroglio, finiranno per allevare generazioni di evasori fiscali e di individui atti ad attività – diciamo così – disinvolte. A loro insaputa, s'intende. I dati delle prove Invalsi si possono utilizzare in vari modi, in Finlandia sono serviti per varare politiche di sostegno alle fasce sociali deboli.
Le invio un articoletto che ho terminato da poco e mestamente la saluto.
Marcello Dei
Gentile Professore,
ieri ho
preso mia figlia di 10 anni all'uscita di scuola: era ammutolita dall'angoscia,
distrutta. Ho dovuto farla camminare per ore prima di riuscire a tirarle fuori
poche parole.
Nella scuola si era evidentemente diffusa la voce che ieri le cose non erano andate secondo le regole. […] Nei corridoi è cominciata la caccia e temo di essere proprio io nel mirino. Ho in effetti dei precedenti: in passato ho scritto alla dirigente scolastica per i comportamenti inqualificabili di maestre esaurite. Per farla breve la maestra di matematica ha sottoposto mia figlia a vero e proprio interrogatorio. L'ha interrogata lungamente a quattrocchi, insistendo, pressando... Voleva sapere parola per parola quello che aveva riferito a me e a mia moglie, presentando la questione come tentativo di difendere una povera collega, incastrata da una "spiona". "Non devi coinvolgere i tuoi genitori, hai compromesso la mia collega, tu non devi raccontarle le nostre cose, se adesso passa un guaio sarà per colpa tua, ma non dicevi di volerle bene?” Stanotte nessuno dormiva. Mia figlia non vuole più tornare a scuola. […] Grazie per le Sue parole di solidarietà.
Nella scuola si era evidentemente diffusa la voce che ieri le cose non erano andate secondo le regole. […] Nei corridoi è cominciata la caccia e temo di essere proprio io nel mirino. Ho in effetti dei precedenti: in passato ho scritto alla dirigente scolastica per i comportamenti inqualificabili di maestre esaurite. Per farla breve la maestra di matematica ha sottoposto mia figlia a vero e proprio interrogatorio. L'ha interrogata lungamente a quattrocchi, insistendo, pressando... Voleva sapere parola per parola quello che aveva riferito a me e a mia moglie, presentando la questione come tentativo di difendere una povera collega, incastrata da una "spiona". "Non devi coinvolgere i tuoi genitori, hai compromesso la mia collega, tu non devi raccontarle le nostre cose, se adesso passa un guaio sarà per colpa tua, ma non dicevi di volerle bene?” Stanotte nessuno dormiva. Mia figlia non vuole più tornare a scuola. […] Grazie per le Sue parole di solidarietà.
Lettera firmata