Ecco il testo del comunicato stampa.
In riferimento alla non ammissione alla classe successiva di n° 5 alunni di classe prima nel plesso “Tifoni” dell’omonimo Istituto Comprensivo di Pontremoli, in qualità di Dirigente Scolastico intendo precisare quanto segue.
Il “ fermo scolastico”, previsto
dall’art.2 della legge n° 53/2003 che ha modificato radicalmente
l’articolazione interna della Scuola Primaria, prevedendo, in sostituzione dei
cicli, un monoennio e due bienni, al termine dei quali valutare
approfonditamente il percorso scolastico dell’alunno, è stato ampiamente
discusso (e concordato) nel corso di ripetuti incontri con i docenti di classe.
Le valutazioni formulate, frutto di
osservazioni puntuali e di verifiche oggettive, hanno evidenziato il mancato
raggiungimento degli obiettivi minimi richiesti, in termine di
“alfabetizzazione strumentale”, per poter accedere alla classe successiva.
La decisione assunta, pur con il
rammarico che essa comporta (“fermare un alunno è, per la scuola, una scelta
sempre difficile e spiacevole”) è stata decisa
nell’interesse, unico ed esclusivo, degli alunni, al fine di consentire
loro, in tempi più lunghi di apprendimento, un percorso scolastico maggiormente
rispondente ai ritmi di sviluppo e di maturazione propri di ogni singolo
soggetto.
Ribadisco pertanto che il fermo
scolastico è stato deciso unicamente per il “bene” del bambino che la scuola
intende perseguire sempre e comunque, nella convinzione che, come un autorevole
pedagogista ha scritto recentemente, una “scuola senza bocciature è una scuola
destinata al fallimento” (e non “una scuola che boccia se stessa” frase fatta e
irrispettosa della professionalità dei docenti).
Il “fermo scolastico” è stato deciso
dopo aver attuato, nel corso dell’anno e in particolare del 2° quadrimestre,
tutta una serie di interventi personalizzati da parte degli insegnanti di
classe che purtroppo, considerato il livello di maturazione personale degli
alunni, non hanno dato gli esiti attesi.
La scuola è in grado di documentare, con
puntuale riferimento, tutto il lavoro di recupero e potenziamento didattico che
è stato proposto, compresi i verbali relativi alle visite alle classi che lo
scrivente effettua regolarmente almeno due volte all’anno.
Nel ribadire pertanto che il “fermo
scolastico” dei cinque alunni delle due
classi prime è scaturito dal mancato raggiungimento delle competenze minime
richieste a conclusione del primo anno di Scuola Primaria, intendo sconfessare,
in maniera assoluta, considerazioni e dicerie in merito alla numerosità delle
sezioni e pettegolezzi sconsiderati e strumentali circa la formazione delle
future classi prime (che, a detta di
alcuni genitori, potrebbero diventare tre, contando gli alunni respinti).
Nel dichiararmi amareggiato per
l’amplificazione che la stampa ha voluto riservare a una scelta, certamente
impopolare ma che rientra nelle prerogative della scuola e nella “libertà di
valutazione” dei docenti, mortificandone l’impegno e la professionalità, e
facendo, questo sì, il “male dei fanciulli”, intendo assumermi, per intero, la
responsabilità delle suddette bocciature, mettendomi a disposizione dei
superiori organi gerarchici di cui auspico un personale e immediato
interessamento per riscattare l’immagine di una scuola pubblica che ha sempre
operato, con fatica ma anche con entusiasmo e passione, per il bene e per la crescita di tutti i fanciulli,
nessuno escluso, come dimostrano le tante iniziative (e i tanti
riconoscimenti!) di cui si dà conto nel Piano dell’Offerta Formativa
dell’Istituto “Tifoni”.
Il Dirigente
Scolastico